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martedì 4 giugno 2019

Il castello delle stelle di Alex Alice

Provate ad immaginare un mondo dove la "corsa allo spazio" sia avvenuta ben 100 anni prima dal periodo conosciuto. Inserite tutto questo all'interno di una storia che ricalca appieno lo stile alla Jules Verne unito alla bellezza e alla poesia delle storie create da Hayao Miyazaki. Il risultato è "Il castello delle stelle" di Alex Alice, un qualcosa di strepitoso, un viaggio fra le stelle dove bellissime tavole acquerellate prendono il lettore per mano e lo trascinano letteralmente fra i loro colori e le varie avventure che i nostri protagonisti si ritroveranno a vivere.


1869, l'esploratrice Claire Dulac parte per lo spazio alla ricerca della perfetta fonte di energia pulita e rinnovabile situata, secondo i suoi calcoli, in uno strato superiore all'atmosfera: l'etere. Ahimè non tutto andrà come previsto e giocandosi tutto, la missione fallirà e di lei verrà persa ogni traccia. Sarà suo figlio Séraphine, una volta entrato in possesso del diario della madre (unico reperto rimasto di lei), a continuare a coltivarne il sogno.
In un'Europa tinta di rosso dalla guerra Prussiana, dove intrighi, cospirazioni e colpi di stato la fanno da padroni, l'avventura del nostro protagonista prende il via ed assieme a suo padre, a Sophie e Hans (due fratellastri che conosceremo di tavola in tavola) e il Re Ludwig II, cugino della futura Imperatrice Sissi, partirà alla ricerca dell'etere ed alla scoperta di ciò che sin dall'alba dei tempi ha sempre catturato la curiosità umana: lo spazio.

Ad oggi possiamo trovare tradotti in italiano i primi due volumi dei quattro pubblicato. Due testi davvero bellissimi, una vera e propria gioia per gli occhi. Non ringrazierò mai abbastanza Oscar Vault per avermi dato la possibilità di leggerli e di essere qua oggi per parlarvene. Dire che ve li consiglio è riduttivo, soprattutto se voi alla lettura siete amanti di Jules Verne e di Miyazaki.
Ne ho parlato anche su Youtube nel caso abbiate voglia di sentirne qualcosa in più, con la speranza che vogliate compiere anche voi questo viaggio.


Alla prossima chiacchierata
Valentina



giovedì 16 maggio 2019

Aiken, il manga targato Bao Publishing

Essere lettori onnivori e masticare tante pagine nella propria vita, può portare, col passare del tempo, il viaggiatore delle parole alla ricerca di titoli sempre diversi che crescono e cambiano direttamente con lui. Un cambiamento necessario per chi non si ferma mai e cerca sempre qualcosa di nuovo, di particolare magari. Questo può avvenire sia con libri ma anche all'interno della letteratura fumettistica che, per molti aspetti, sotto questo punto di vista risulta essere (forse) anche più vasta dei libri prima citati.

Leggo fumetti sin dalla tenera età, non tutti sanno che ho iniziato con loro ancora prima che con i libri, quindi sono sempre stata molto affezionata a quest'arte che unisce disegni e parole e che, col passare del tempo, non mi ha mai abbandonata portandomi a passare da un paese, genere e target all'altro. Per quanto possa sembrare strano, i manga sono stati gli ultimi nella lunga lista ad essere entrati in contatto con me, sono "solo" una quindicina, circa, di anni che mi sono tuffata fra le loro pagine e col passare del tempo mi sono ritrovata a scoprire storie varie e simili che mi hanno fatto sognare, riflettere e portare a conoscere, di dettaglio in dettaglio, quelle che sono piccole cose che riconducono ad una cultura così lontana dalla nostra ma che da sempre mi e ci affascina: quella giapponese.
Il mercato manga è davvero vastissimo e avvicinarcisi non sempre risulta semplice per chi non bazzica al suo interno, ma c'è chi è pronto a venire in soccorso dei poveri ed indecisi malcapitati e questa volta tocca a Bao Publishing con la sua nuova collana Aiken.


"Cane adorato", è questo il significato del termine 愛犬, risulta essere visivamente l'unione fra Cliff (l'ormai conosciuta mascotte della casa editrice) e un Daruma giapponese (figura rappresentante la costanza, l'impegno, pronta ad esaudire i desideri) e si impegna a portare sugli scaffali quelli che sono titoli d'autore diversi dal solito ed assolutamente in linea con il filone narrativo a cui la casa editrice ci ha abituati fino ad ora. Ad oggi tre sono i titoli pubblicati (Henshin, Fiori di biscotto e Dosei mansion 1) ed altri, annunciati al Napoli Comicon 2019, saranno in arrivo nei prossimi mesi.

Henshin (ヘンシン), scritto e disegnato da Ken Niimura (già conosciuto all'interno del catalogo Bao come disegnatore di I kill giants) racchiude al suo interno una serie di brevi e sconnesse storie di varo tipo. Durante la lettura possiamo passare da momenti divertenti ed autobiografici dell'autore che vedremo alle prese col suo essere gattaro inside, a momenti più seri, quasi importanti riconducibili in maniera più o meno approfondita a quelli che sono, a volte, gravi elementi che possono caratterizzare la società giapponese come per esempio il suicidio, davvero ben raccontato grazie anche (e soprattutto) al tratto dell'autore. E' proprio il disegno, a mio avviso, il punto forte di questo volume: il suo essere capace di adattarsi in maniera diversa ad ognuna delle storie che si andranno a leggere me lo ha fatto apprezzare davvero tanto. Sicuramente non il mio preferito dei tre ma un titolo perfetto per conoscere più nello specifico un autore con cui già si ha avuto un primo approccio.

Per quanto riguarda gli altri titoli, ci troviamo di fronte a due opere di una stessa autrice, Hisae Iwaoka, che sanno distinguersi alla perfezione l'uno dall'altro per i loro contenuti.
Fiori di biscotto (花ボーロ), come Henshin, è un volume unico che racchiude una serie di brevi storie in cui possiamo trovare un comune denominatore che va ad attribuire un'ambientazione ben definita ad ogni racconto che si andrà ad affrontare: il complesso scolastico. Quello che ci ritroveremo a leggere, sarà letteralmente il passaggio fra le aule, i corridoi ed i cortili di presenti e passati alunni, insegnanti e persone esterne che si rapporteranno fra di loro attraverso quelli che sono elementi fondamentali che andranno a creare la futura ed organizzata società giapponese che anche noi gaijin conosciamo molto bene: l'organizzazione di quello che è il sistema scolastico così diverso dal nostro, ben strutturato e preciso nel formare i prossimi adulti e lavoratori giapponesi, il rapporto con gli altri e con quello che li circonda. Il tutto descritto in maniera molto semplice ma con un'intensità davvero forte.
Anche in Dosei Mansion (土星マンション) la società risulta essere un perno fondamentale all'interno della storia ma in maniera del tutto diversa da quella prima descritta. Primo di una serie conclusa in patria in sette volumi, ci porta in un futuro lontano (forse non troppo) dal nostro dove la Terra risulta
non essere più abitabile essendo diventata, nella sua totalità, una riserva naturale. Gli esseri umani si ritrovano a vivere in un anello sospeso attorno alla superficie terrestre suddivisi in tre livelli ben distinti in base al censo degli abitanti stessi. Mitsu è il nostro protagonista, orfano di entrambi i genitori, si ritrova a lavorare come lavavetri come suo padre prima lui, scomparso proprio durante un turno di lavoro cinque anni prima. Cosa gli sarà successo? Quale mistero aleggia attorno al suo incidente?
Un inizio che mi ha assolutamente conquistata sotto ogni punto di vista e che mi ha riportato alla memoria uno dei titoli che più ho amato all'interno della letteratura manga affrontata nel mio bagaglio culturale: Planetes. La curiosità verso l'ignoto e quello che ci è vietato e ci circonda chiamandoci a gran voce verso di sé è forte in Dosei mansion come lo era nell'opera di Makoto Yukimura di cui vi consiglio assolutamente la lettura. Non vedo davvero l'ora di avere fra le mie mani il secondo volume per proseguire con la storia.

Davvero particolare, risulta essere lo stile di disegno di questa mangaka che si presenta al lettore con un tratto assolutamente personale e totalmente diverso da quello a cui si è abituati: uniforme, poco distinguibile fra un soggetto ed un altro, soprattutto in Fiori di biscotto dove, durante la lettura, risultano uguali nella loro fisionomia ma allo stesso tempo, però, con un occhio allenato è possibile riuscire a distinguere i vari archi temporali e rapporti che si vanno a creare fra le varie storie grazie ad alcuni elementi sparsi qua e la nelle tavole e che aiutano il lettore durante questo "sforzo" visivo. Un tratto allo stesso tempo, però, molto più marcato e riconoscibile in Dosei mansion dove risulta essere più semplice per l'occhio captare la diversità fra un personaggio e l'altro.

Tre titoli così diversi e allo stesso tempo così uniti dalla tematiche sociali che vanno a presentare e per questo davvero consigliati. Ne ho parlato anche su Youtube nel caso abbiate voglia di sentirne qualcosa in più.


Alla prossima chiacchierata
Valentina

venerdì 18 agosto 2017

Recensione "La figlia di Odino" di Siri Pattersen

Cosa c'è di meglio, in un'estate terribilmente calda come questa, di una bella storia fantasy dove miti e leggende nordiche ti prendono per mano e ti trasportano all'interno di un mondo nuovo, dove creature particolari vivono la loro vita fra quotidianità e paura del diverso?
Prezzo: 21,00 €
Data uscita: 08.06.2017
Formato: Rigida
La figlia di Odino è il primo libro della trilogia "Raven Rings" scritta da Siri Pattersen, autrice norvegese da poco approdata in Italia grazie a Multiplayer edizioni (che ringrazio già da ora per la copia cartacea del romanzo) e di cui presto, se ho ben capito, avremo anche i seguiti.

La nostra vicenda si svolge a Ymslanda, Hirka ha quindici inverni e non sempre riesce a sentire vero il suo appartenere a quel luogo. Passa le sue giornate fra l'aiutare il padre a vendere erbe medicinali e l'esercitarsi per l'evento più importante dell'anno e che caratterizzerà non poco la sua vita e quella dei suoi coetanei: il Rito.
Quando si dice che un qualcosa di normale per noi risulta essere anormale per altri non sempre si dice una bugia, infatti una cosa molto importante la differenzia dal resto delle persone che la circondano, non ha la coda e questo dettaglio, molto spesso, la porterà a sentirsi osservata e "chiacchierata" da tutti. "Hirka la senzacoda", ecco come verrà spesso additata.

"Dunque le cose stavano proprio così. Era una creatura menomata che non era in grado di evocare. Era cieca di fronte al Dono. Le era stato negato ciò che tutti gli altri avevano. Era priva del Dono. E anche della coda."

Fra gli abitanti di questo mondo vige un'antica storia sui Figli di Odino (conosciuti anche come "il marciume") e sugli Orbi, creature antiche e malvagie che potrebbero tornare da un momento all'altro e portare alla distruzione del mondo attualmente conosciuto. Hirka ancora non lo sa ma in realtà lei è proprio una Figlia di Odino e nel momento in cui ne verrà a conoscenza, la sua vita cambierà totalmente.

Quello che ci troviamo davanti, durante la lettura, è un testo in totale stile fantasy classico dove il viaggio ed il percorso di scoperta e di accettazione di se stessi la fanno da padroni all'interno della trama non senza quel tocco di avventura ed ostacoli vari che non guastano mai. Se fra voi lettori è presente qualche amante di GDR, sicuramente si sentirà a casa fra le pagine di questo libro, il modus operandi non vi risulterà nuovo, anzi a me ha dato spesso la sensazione di trovarmi di fronte ad una sessione di Dungeons & Dragons.
Se c'è una cosa che ho davvero apprezzato all'interno di tutto il pacchetto è sicuramente il mondo creato da Siri Pattersen. Avete presente quello stile alla Martin molto dettagliato, spesso quasi troppo, e totalmente prolisso ma che, nonostante tutto, riesce ad avvolgerti ed a farti vivere e vedere in prima persona quello che stai leggendo? Montagne innevate e ricoperte da vaste e fitte foreste, abitazioni in legno lungo le vie, locande rumorose dove solo un invitante profumo di carne e/o zuppa riesce a ridarti vigore dopo un lungo viaggio, città maestose con immensi palazzi all'orizzonte. Ecco, è quello che troverete fra le pagine di questo libro.

Anche i personaggi sono un grandissimo punto di forza a partire proprio da Hirka, la nostra protagonista. Leggendo storie di questo tipo, normalmente, si è abituati ad approcciarsi a creature particolari e soprattutto con abilità particolari (magia, combattimento, ecc...), qua non è così. Hirka, nonostante il suo essere anormale in quella che per noi risulta essere la normalità, è una persona come tante e non possiede particolari qualità (tranne i suoi capelli di un rosso fiammante e la coda mancante, ovviamente). Ha vissuto nella menzogna per tutta la sua vita e nel momento in cui la verità le verrà rivelata tutto il mondo, già abbastanza negativo per lei, le crollerà definitivamente addosso e la porterà a fuggire lontano, a volersi nascondere da tutto e da tutti, in particolare dal Consiglio e da Rime, il protagonista maschile della vicenda. Lui ed Hirka, nonostante i pochi anni di differenza, hanno passato gran parte della loro infanzia e si sono allenati assieme, si conoscono da tanto ma allo stesso tempo non si conoscono totalmente. Rime ha vissuto un'infanzia dolorosa, dovuta in primo luogo dalla morte di entrambi i suoi genitori ed in secondo luogo dalla consapevolezza della vita che lo aspetterà una volta cresciuto e pronto per prendere il posto della nonna all'interno del Consiglio, ruolo che non vede per nulla adatto a se stesso.
I personaggi ovviamente non si fermano ai nostri due protagonisti, in realtà sono tanti ed ognuno diverso dall'altro e si muovono alla perfezione fra i fili della loro storia e di quella che li circonda.

Un libro davvero avvincente, per nulla banale e scontato che porterà te lettore a vivere, fra le sue pagine, mille avventure da cui sarà doloroso staccarsi una volta giunti alla "fine" del viaggio.


Notizia degli ultimi giorni: Siri Pattersen sarà presente come ospite della casa editrice al Lucca Comics & Games 2017! Per maggiori info leggete qua.
Sono riuscita ad incuriosirvi un pochino? Avete letto questo libro? Già conoscevate la saga? Fatemi sapere.

Alla prossima.
Valentina

mercoledì 3 febbraio 2016

Recensione "Adularia - La trafficante di storie" di Alessia Coppola

Buonsalve amici lettori e non e bentrovati qua sul blog. Oggi sono qua per parlarvi di un breve testo che nella sua "piccolezza" trasuda tanta magia e fantasia: "Adularia - La trafficante di storie" di Alessia Coppola.
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Come ben sapete non sono nuova fra le opere di quest'autrice (vi ricordo "Alice from Wonderland e Fire Sign) e, come per le precedenti, nemmeno questa volta mi ha delusa, anzi mi ha trasportata in un modo magico che vive "letteralmente" fra le parole e le pagine dei libri.

Adularia è una bambina magica, fatta di carta ed inchiostro, nata da un desiderio. Presenta una facoltà particolare: ruba le parole per crearne nuove storie, ma non tutto è rose e fiori, infatti vive prigioniera di questo dono. Nel momento in cui, però, incontrerà un giovane poeta la sua vita si dipingerà di una sfumatura tutta nuova.

Come si potrà intuire dalla trama quella che ci troviamo davanti è una favola (una bellissima favola) che conferma, in poche pagine, la bravura di Alessia nel dare vita a storie che catturano il lettore trasportandolo all'interno di mondi magici e sensibili nello stesso momento. La sua scrittura allegra dona vita ai vari personaggi rendendoli totalmente reali agli occhi del mondo coinvolgendoti, allo stesso tempo, come se fossi anche tu parte integrante del racconto.

Vedo tante persone sottovalutare il genere fiabesco, reputandolo infantile e non adatto ad un pubblico più grande: pensiero più sbagliato non può esistere. A volte sono proprio storie di questo tipo ad insegnare tanto grazie alla loro "semplicità". Adularia ovviamente non è da meno, ecco perchè ne consiglio la lettura sia ai più piccoli che ai più cresciuti.

E voi avete letto questa storia? Conoscevate già l'autrice? Fatemi sapere!

Voto finale: 

Alla prossima.




venerdì 29 gennaio 2016

Recensione "Ladri di Sogni" di Maggie Stiefvater


Buonsalve a tutti amici lettori e non e bentrovati qua sul blog.
Dopo varie peripezie, oggi parliamo del libro letto per il Domino Letterario di Gennaio: "Ladri di sogni", il secondo capitolo della saga di Raven Boys.



State seguendo questa serie di libri? Vi stanno piacendo? Fatemi sapere ^^

Voto finale: e mezzo
Alla prossima.

lunedì 25 gennaio 2016

RECENSIONE "Il demone" di Tanizaki Jun'Ichirō (悪魔)


Buonsalve a tutti amici lettori e bentrovati qua sul blog. Come avete passato il weekend?
Eccomi qua tornata oggi per parlarvi dell'ultimo letto di un autore giapponese di epoca moderna che mi piace particolarmente: Tanizaki Jun'Ichirō con il suo "Il demone".
Questo è il quarto libro che leggo dello scrittore ma, purtroppo, non mi è piaciuto tanto quanto i tre precedenti, comunque sia nel video che vi lascio qua sotto ne ho parlato nello specifico.

L'avete letto o già conoscete l'autore per altre sue opere? Fatemi sapere.

Voto finale: 
Alla prossima.

mercoledì 13 gennaio 2016

Recensione "LIFE AND DEATH" di STEPHENIE MEYER | #Twilight10


Buonsalve amici lettori e non e bentrovati qua sul blog! Tomorrow will be the day ma io l'ho letto in anteprima per voi. Ebbene sì oggi sono qua per parlarvi di "Life and Death" lo speciale per i dieci anni di una delle mie saghe preferite: Twilight di Stephenie Meyer.
Un grazie va alla casa editrice Fazi editore che mi ha gentilmente omaggiato della copia digitale del romanzo.
Voi l'avete già letto (magari in lingua) o lo acquisterete nei prossimi giorni? Fatemi sapere! Nel mentre vi lascio al video uscito questa mattina su Youtube.

Voto finale: 
Alla prossima.

venerdì 8 gennaio 2016

Recensione "Il circo della notte" di Erin Morgenstern

"Il circo arriva inaspettato.
Nessun annuncio lo precede, niente volantini né affissioni o cartelloni, nessuna menzione sui giornali. 
Spunta così, semplicemente, dove ieri non c'era."


E' sempre difficile parlare di un libro che si è amato alla follia, a volte addirittura (parlando per me) risulta più semplice trattare di libri che non sono piaciuti, cercherò, comunque, di sbloccarmi in qualche modo e di parlare al meglio dell'ultimo libro letto, nonché primo libro del 2016: Il circo della notte di Erin Morgenstern.
Mi ci sono voluti ben due anni prima di mettermici sotto con la lettura, il motivo? La sua difficile reperibilità, purtroppo. Non appena, però, i miei occhi sono piombati su una buona offerta su Ebay, ho capito essere giunto anche il suo momento perché sì, nonostante lo abbia letto in ebook, ne ho recuperata una copia cartacea (stavo proprio aspettando lei per leggerlo). Lo faccio spesso questo giochino con libri che ho amato particolarmente e sì, lo so, sono un caso disperato!
Parlarvi della trama di questa meraviglia mi risulta un po' difficile, non lo nego, in quanto non vorrei dire quella parola di troppo che possa "rovinarvi" il gusto della lettura (anche se credo sia pressoché impossibile), comunque sia proviamoci.

Celia ha sei anni quando viene affidata al padre, Prospero l'incantatore, piuttosto famoso all'interno del suo campo. Marco è un orfano che viene adottato da Alexander, vecchio rivale del sopracitato Prospero. Fino qua tutto tranquillo, se non fosse che i due poveri bambini verranno addestrati all'arte della magia per poter partecipare ad una particolare sfida avviata proprio dai due uomini.
Quale campo di battaglia risulta migliore di un circo per una sfida di magia? Nasce così Le Cirque des Rêves (Il circo dei sogni) che "apre al crepuscolo e chiude all'aurora", un luogo dove i suoi colori (bianco, nero e grigio) trasportano i visitatori in un mondo dove realtà ed onirico si fondano dando totale vita a quella che è la fantasia umana.


La particolarità di questo romanzo non sta tutta nella sua trama, che risulta totalmente originale e scorrevole, ma nel modo in cui l'autrice ha impostato il tutto dando vita a vicende narrate tramite stacchi temporali diversi e punti di vista di personaggi diversi. So che detta così potrebbe sembrare un po' un casino, ma state tranquilli perchè, una volta giunti alla fine, tutto questo assumerà il suo senso.
Le storie di Celia e Marco, per tutta la durata della narrazione, s'intrecceranno a quelle di tanti altri personaggi che, in un modo o nell'altro, risulteranno sempre fondamentali per lo svolgersi degli eventi, sia che essi risultino più o meno importanti.
In tutto questo, in realtà, il vero protagonista del romanzo risulta essere assolutamente il circo che, grazie ai suoi molteplici tendoni, al suo orologio (il Wunschtraum), ed ai suoi componenti, trasporta te lettore in un mondo totalmente magico dal quale risulta difficile sfuggire anche una volta giunti alla lettura dell'ultima parola.

Una storia altamente consigliata che non potete farvi sfuggire e da cui risulterà difficile staccarsi.

Voto finale: 

Voi l'avete letto? Fatemi sapere!
Alla prossima.


martedì 8 settembre 2015

Recensione - "L'ultima volta che ti ho detto addio" di Cynthia Hand

Buongiorno miei cari amici lettori e non e bentrovati. Oggi vorrei parlarvi di un libro speditomi dalla casa editrice Harlquin Mondadori che mi ha lasciato davvero tanto durante il periodo estivo: L'ultima volta che ti ho detto addio di Cynthia Hand.



L'avete letto? Vi è piaciuto?
Fatemi sapere. Alla prossima!

sabato 28 marzo 2015

DOMINO LETTERARIO #1 | "Intervista col vampiro" di Anne Rice

Buon Sabato carissimi! Oggi sono qua assieme ad altre tre bellissime e bravissime booktubers (misstortellino, itsmemartin e OrangeDinosaurRawr), per proporvi un gioco letterario: il domino letterario.
Vi lascio al video, in cui vi spiego di cosa si tratta ed alla recensione del libro che ho letto questo mese. Ci rivediamo ad Aprile per la prossima "catena".



domenica 22 marzo 2015

Conoscere i videogiochi | Recensione

E' passato un po' di tempo dall'ultimo post, me ne rendo conto e vi domando immensamente scusa!
Sul canale nel mentre sono usciti parecchi nuovi video e piano piano recupererò e vi lascerò anche qua.
Oggi torno con una nuova video recensione di un saggio speditomi dalla casa editrice Tunué, che ringrazio nuovamente per avermi dato la possibilità di leggere questo testo.
Amanti dei videogames questo video è per voi! :)

mercoledì 7 gennaio 2015

[Recensione] - "Pinocchio" di Luigi de Pascalis

In quanti di voi, nell'arco della vostra vita, non avete mai letto e/o visto un qualsiasi adattamento della storia di Pinocchio scritta da Carlo Collodi? Spero di contarvi sulle dita di una sola mano.
 Nello specifico, oggi andremo a parlare di un grafic novel disegnato da Luigi de Pascalis e gentilmente speditomi dalla casa editrice "La lepre edizioni", che ringrazio ancora calorosamente.

Parlare della storia di Pinocchio credo sia superfluo, in un modo o nell'altro tutti conoscono a grandi linee le varie vicende che vedono come protagonista il burattino di legno costruito con tanto amore dal buon Mastro Geppetto in una fredda notte d'inverno.

La particolarità di questo volume, oltre il narrare molto velocemente, passando per i fatti principali, la storia raccontata nel libro di Collodi, sono le varie tavole che lo caratterizzano con i loro colori "antichi". Sono il marrone ed il grigio con le loro sfumature a trasportare il lettore di fronte a sì disegni, ma anche a vecchie fotografie di un tempo ormai trascorso, come se ci si trovasse fra le mani un album il cui trascorrere del tempo sembra aver donato una nuova vita: un ricordo mai cancellato.

Davvero completa ed interessante la prefazione redatta dal disegnatore stesso, dove "accusa"(in senso cordiale) lo scrittore stesso oltre al non aver scritto una fiaba ma una tragedia, ma anche di essere: <<...uno scrittore noioso, per di più affrettato nella forma e impastato di moralismo spicciolo ad ogni capoverso. Ma Pinocchio, accidenti, è vivo e fatto d'altra pasta, E già a prima vista sembra essere più grande di te. E lo è malgrado te, il suo Autore!>>

Sicuramente un'opera che consiglio a tutti quanti, grandi e piccini, amanti e non amanti di grafic novel, perchè saprà conquistarvi e come accade per questo genere di storie, ognuno di noi ritroverà sempre un pezzetto di Pinocchio, o Peter Pan o Piccolo Principe (e tanti altri...), in se.

Il mio voto:

lunedì 5 gennaio 2015

[Recensione] - "Amici" di Yumoto Kazumi

Cos'è la vita? Cos'è la morte? Che rapporto c'è fra l'una e l'altra? Sono queste le domande che tre studenti della scuola elementare si pongono in questo libro per ragazzi scritto nel 1992 dalla scrittrice giapponese Yumoto Kazumi, il cui titolo originale è 夏 の 庭 (Natsu no Niwa, Giardino d'estate).

Kiyama, Kawabe e Yamashita sono i tre protagonisti di questa storia. Dopo la morte della nonna di Yamashita, i tre ragazzini decidono che vogliono conoscere la morte. Questa ricerca li porterà da colui che si può considerare come il quarto protagonista di questa vicenda (e forse il più importante): un solitario vecchietto la cui vita diverrà per loro oggetto d'interesse, tanto da portarli a spiare la sua giornata giorno dopo giorno. Sarà nel momento in cui il vecchio si accorgerà di loro che cambierà tutto. La paura iniziale di quest'ultimo si trasformerà  in vera amicizia che porterà a vivere a tutti e quattro una delle estati più belle ed indimenticabile della loro vita.

Molto spesso il tema della morte viene trattato all'interno di opere di autori giapponesi, possiamo dire essere quasi la loro firma identificativa, ma mai in un modo così delicato e "leggero" come in questo breve libro. Dato il suo indirizzarsi verso un pubblico giovane, l'intero testo si presenta molto semplice e scorrevole e, grazie alla caratterizzazione letteralmente viva dei vari personaggi, riesce a catapultare il lettore (sia esso di qualsiasi età) a vivere in prima persona le vicende, belle e brutte, come se anch'esso facesse parte di questo gruppo di amici.

Un libro di cui, a te lettore, consiglio calorosamente la lettura; tanti sono gli insegnamenti che lascia ed io non ringrazierò mai abbastanza la casa editrice Atmosphere Libri per avermi dato la possibilità di leggere quest'opera da cui, nel 1994, venne tratta anche una pellicola cinematografica diretta da Shinji Sōmai.

                                             Il mio voto:
                                                                         

domenica 21 dicembre 2014

[Recensione] - "L'isola senza sorriso" di Enrique Fernández

Cosa succede quando un geologo burbero e distrutto emotivamente dalla perdita della moglie e del figlio approda su un'isola, per compiere ricerche lavorative, ed incontra una bambina che con il suo essere esuberante e fantasiosa, cerca in tutti i modi di coinvolgerlo e di trasportarlo all'interno del suo mondo colorato di magia e folklore?

E' questa la storia dei due protagonisti di questa fiaba a fumetti "L'isola senza sorriso", per tutte le età, edita da Tunué (che ringrazio calorosamente per avermi dato la possibilità di leggere quest'opera) scritta da Enrique Fernández, conosciuto qua in Italia per altre opere, fra cui spicca "Il mago di Oz".
Lui, Milander Dean, e lei, Elianor, due facce emotive della stessa medaglia che giorno dopo giorno si trovano a vivere un continuo "crescere" della loro vita, imparando che la speranza è sempre l'ultima a morire e che se non c'è speranza tutto il resto non potrà mai andare nel verso giusto.
Sfogliando le varie pagine, sembra di trovarsi di fronte ad una copia de "Il Piccolo Principe", dove l'insegnamento più grande è rivolto verso il valore delle piccole cose che, sì possono sembrare insignificanti, all'inizio, ma in realtà scavando nel profondo non è così.

Le varie tavole sono amalgamate fra loro con colori scuri che, nonostante presentino una tendenza alla "cupidità" ed al freddo (il blu prevale in tutte le sue sfumature), riescono spesso a sembrare "calde" grazie alla presenza di pennellate di giallo e rosso che donano ai vari disegni quel senso di pace e magia che cattura il lettore dalla prima all'ultima pagina.

Se amate leggere fumetti e non solo, anche libri, quest'opera fa per voi. Vi catturerà e vi trasporterà in un mondo da cui sarà difficile uscirne. Da parte mia: consigliatissimo!

Il mio voto:

lunedì 8 dicembre 2014

[Recensione] - "Alice (Wonderland)" di Roberto Incagnoli

Se mi seguite ormai da un po' di tempo saprete che fra i miei cinque libri preferiti spicca "Alice in Wonderland" di Lewis Carroll, ecco perchè non appena ho visto questo titolo, Alice (Wonderland) di Roberto Incagnoli, nel catalogo della casa editrice Lettere Animate, ho subito pensato di volerlo leggere.
Non potevo fare una scelta più azzeccata, di conseguenza non posso che ringraziare la CE per avermi dato la possibilità di assaporare quest'opera illustrata dove l'animo umano si presenta in tutto il suo "decadere".

 E' la storia di Alice rivisitata in una chiave del tutto cruda con sfumature puramente gotiche, dove la brutalità della vita la fa da padrona sull'esistenza della protagonista tanto che, capitolo dopo capitolo, anche il lettore si sente angosciato e vive in prima persona il tutto.
Alcolismo, stupro, aborto, prostituzione, follia, anoressia e morte; sono questi i vari temi che si possono trovare all'interno delle sue pagine.
Lo stile è molto lineare e scorrevole nonché ricco di metafore che donano al testo una drammaticità ancora più intensa tanto che l'impatto finale, già piuttosto forte di suo, risulta ancora più crudo e toccante.

Una cosa che ho davvero molto apprezzato sono le varie illustrazioni in bianco e nero in totale stile alla Tim Burton, la cui presenza dona quel tocco in più all'interno della storia. Complimenti vivissimi a Fabrizio Lavezzi, artista delle varie tavole.

Davvero una storia che colpisce ed allo stesso tempo lascia davvero molto, una lettura altamente consigliata!


Il mio voto:

venerdì 30 maggio 2014

Libri Maggio 2014 - Yomu #31

La fine di Maggio è alle porte ed ecco quello che ho letto durante il mese. Come al solito letture di generi totalmente diversi fra loro: a partire da un'Isabella Santacroce, che ho scoperto amare alla follia, ad un Neil Gaiman che già avevo testato con "Coraline", fino a giungere ad un "Divergent" che mi ha lasciata un po' interdetta. Voi cos'avete letto? Fatemi sapere!!


LIBRI CITATI:
- Lovers di Isabella Santacroce 01:20
- Stardust di Neil Gaiman 07:38
- Divergent di veronica Roth 12:05
- Libro bilingue in inglese ed italiano: Saru - Scimmia (Imparare il giapponese per bambini)  18:12

martedì 22 aprile 2014

[Recensione] - "Rebirth" di Matteo Zapparelli

Lupi mannari, da quanto tempo non mi capitava l'occasione di leggere un libro, con temi urban fantasy, dove la loro figura trovasse il vigore "famelico" e possente che si è letto nei racconti gotici di una volta. Rebirth è il primo libro di una saga scritta da Matteo Zapparelli, autore già famoso per libri di genere thriller (ricordiamo ad esempio Corner's Church) da molto amati e lodati.

In questa nuova avventura l'autore ha voluto trasportare i sui lettori all'interno di un nuovo genere, misto fra soprannaturale e thriller, un'unione, a mio modesto parere, sotto l'aspetto logico e "mistico" della storia, davvero ben riuscito. La vicenda si svolge in una Verona contemporanea a noi, dove tutti, ormai prossimi alle festività natalizie, sono impegnati fra regali ed addobbi. Nessuno sa, però, che proprio nella città dove si consumò il tragico amore fra Romeo e Giulietta, sta per compiersi quella che sarà la fine (o forse no?) di una lunga battaglia che dura ormai da millenni fra due fazioni: i Figlio di Argo (licantropi) e l'Ordine della Croce d'Argento.
In mezzo a tutto questo, l'incontro fra Etienne e Sara sarà del tutto casuale: lei, giovane lavoratrice in un negozio d'antiquariato; lui, lupo distrutto dalla morte del suo migliore amico e fratello. Cos'ha in serbo per loro il destino?

Visto il loro essere quasi reali, non ci si può non affezionare ad i vari personaggi, Etienne in particolare. Sentiamo i suoi sentimenti, proviamo la sua sofferenza, i suoi dubbi e la sua rabbia. E' una creatura buona che non sopporta il suo corpo da licantropo, odia esserlo, non vuole essere una creatura sanguinaria, perchè sì, i licantropi di Matteo non sono i soliti bellocci di turno che popolano le pagine dei libri attualmente, ma sono davvero cattivi e sanguinari, diciamo che non vorrei trovarmene uno davanti, come accade a Sara...
La loro è una storia millenaria come quella dei loro avversari con cui hanno fatto una tregua che sembra, per, ormai finita. Scorrevole la scrittura di Matteo e molto belle ed intense le descrizioni della città. Ogni angolo di Verona, via o anche solo mattone entrano a far parte del libro, questo però devo dire che, nonostante tutto, mi ha un po' appesantito la lettura, purtroppo non abitandoci e quindi, di conseguenza, non conoscendo la città, molto spesso mi ritrovavo a perdermi perchè non capivo come i vari protagonisti fossero finiti in quel determinato luogo e, di conseguenza, a dover tornare indietro di qualche riga per riprendere il discorso. Ma a parte questo, e al blocco del lettore che ha avuto la meglio su di me nell'ultimo periodo, ho apprezzato questo inizio di avventura, soprattutto il finale. vedremo ora come il tutto proseguirà, contando che questo, visti i preamboli, non era altro che un libro introduttivo.

Il mio voto su Anobii/Goodreads: ***/5

mercoledì 12 marzo 2014

Apocalypse di Clive Barker

"Forse non tutti sanno che quando non mi sento in grado di esprimere una cosa a voce uso le parole scritte, in particolare quando si parla di libri. Vi è mai capitato di leggere un libro talmente bello, particolare e ricco di significati tutti diversi da spiazzarvi totalmente? Vorreste parlarne, ma non ci riuscite... Bhe è quello che proverò a fare io oggi con "Apocalypse" di Clive Barker. Questi sono miei semplici pensieri, nulla di complicato o di simile ad una recensione: solo "parole" e nient'altro..."

<<Ricordo, profezia e fantasia - 
il passato, il futuro e l'intermezzo di sogno che li separa - 
sono un solo paese, che vive un giorno immortale.
Saperlo è saggezza.
Usarlo è arte.>>



Voglio essere sincera con tutti voi: sarà che ancora a distanza di giorni devo finire di assimilarlo totalmente, sarà che ogni mia minima parola potrebbe divenire uno spoiler, sta di fatto che non mi sento letteralmente in grado di parlarvi di quella che è la trama del libro. Ritengo sia giusto siate voi a scoprire queste 676 pagine senza avere la minima idea di cosa ci sia narrato al loro interno. Pure io, per paura di sapere troppo, mi sono sempre rifiutata di leggere la sinossi del libro e sapete una cosa? Non me ne sono affatto pentita.

"The Great and Secret Show" va assorbito pagina dopo pagina, va vissuto con la "mente". Se Barker è riuscito a ritagliarsi un posto tutto suo all'interno di quella che è la mia biblioteca personale, grazie ai "Libri di Sangue" prima e a "Schiavi dell'Inferno" poi, con Apocalypse la sua "Arte" letteraria, ancora una volta, ha scaturito in me mille emozioni diverse rendendomi quasi diretta spettatrice di uno "spettacolo segreto" (scusate il gioco di parole) a cui non avrei mai dovuto presiedere.
Un libro totalmente visionario che fa porre davvero tante domande e lascia molti dubbi su dove finisca la realtà ed inizi il sogno. Ma poi... Siamo sicuri che non sia sul serio tutto reale? Questo starà a voi deciderlo.


<<Non c'è niente fuori che non cominci dentro. Non c'è niente di reale che prima non venga sognato.>>



mercoledì 19 febbraio 2014

[Recensione] - ExtraUnione e la Società degli Uomini Morti di Michele Raniero

Già avevo sentito parlare di questo libro da tanti altri recensori sia in forma scritta che tramite video e, devo ammetterlo, dalle loro parole, ne ero rimasta del tutto catturata. Mi dicevo sempre: "lo devo assolutamente acquistare...", fin quando non è stato lo stesso Michele a contattarmi proponendomi la sua opera. Non ho potuto certo dirgli di no. Andiamo con ordine.
ExtraUnione e la Società degli Uomini Morti, è il primo libro di una tetralogia, nonché opera di esordio dell'autore stesso, uscito sotto la casa editrice Il Ciliegio, il 27 Maggio 2013, al prezzo di € 16,00.

Sono passati, ormai, ventidue anni da quando Zivor Ullman, Presidente di Unione, ha posto la fine della guerra verso Futura, ribattezzandola ExtraUnione. Da qui inizierà l'affermarsi del potere di Unione sulla nuova "colonia", potere dettato da Ullman, un uomo convinto in tutto e per tutto di essere un dio.
Qualcosa, però, sta tramando alle spalle di Unione, e nell'arco di una mattina, Tzare, la sua capitale, verrà totalmente distrutta. L'unica speranza di salvezza, però, alberga proprio in quell'ExtraUnione sottomessa, in un'organizzazione clandestina nata nell'odio, il cui unico scopo è quello di riportare alla vita il continente Futura che tanto amavano: la Società degli Uomini Morti. Il fato vorrà che sia compito del tenente Met Roustin compiere quest'impresa e unire questi due mondi entrambi suoi, prima che tutto gli crolli fra le mani...

La trama si presenta molto semplice in questo primo capitolo della storia, ed intrisa di quelli che saranno tutti
gli elementi che, nei prossimi volumi, serviranno come perni fondamentali per l'intera vicenda. Lo si può, quindi, delineare come un libro di presentazione alla storia, ai luoghi in cui verremo catapultati, ma soprattutto ai vari personaggi, che presentano una caratterizzazione davvero ben delineata, dovuta al loro crescere piano piano assieme al romanzo.
Vediamo le vicende divise per vari archi temporali, possiamo, infatti, dividere l'intera storia in tre parti (com'è il libro di per se dopotutto):
1. dove ci viene descritto il continente di ExtraUnione, vediamo come vivono e come vengono trattati i suoi abitanti; com'è la loro quotidianità, divisa fra lavoro, casa e coprifuoco e come avviene anche la loro istruzione. E' qui, infatti, fra le mura della Scuola Union di Ullmanopoli I che conosciamo Met ed il suo inseparabile amico Sam con cui si troverà a vivere la sua vita nell'uno e nell'altro mondo. E' qui anche che avremo il primo contatto con gli Uomini Morti capitanati da Kath e sua sorella Kira...
2. in cui veniamo catapultati sette anni avanti con gli anni, ci troviamo ad Unione, e vediamo un Met ed un Sam ormai cresciuti. Per vari avvenimenti (che ovviamente non vi dirò perchè non voglio fare spoiler) si sono ritrovati a dover studiare all'Accademia militare di Unione: il primo è diventato un tenente di tutto rispetto, mentre il secondo ha scoperto il suo "portento" verso la scienza.... Questa seconda parte si apre con l'invasione su Tzare e da qui in poi vedremo una continua guerra verso questo popolo così ostile nei confronti di Unione, fino a raggiungere la terza parte...
3. in cui vedremo i nostri due protagonisti ritornare ad Ullmanopoli I alla ricerca di un'alleanza con la Società degli Uomini Morti...

Di più non posso dirvi perchè altrimenti vi rovinerei il piacere della lettura; di cose da scoprire, fra queste pagine, ce ne sono davvero tante. Michele ha un metodo di scrittura davvero lineare che non annoia mai (è vero c'ho messo un po' a leggere questo breve libro di 218 pp, ma nel mentre ne stavo leggendo anche altri due), la storia scorre senza intoppi. Forse l'unica pecca (che pecca non è) è la somiglianza che ho trovato di alcuni oggetti con altri che si possono trovare in alcune serie anime giapponesi, faccio un esempio: l'Incubatrice mi ha molto ricordato, come descrizione e funzionamento, la macchina rigenerativa che vediamo in Dragonball, oppure il robot stesso che utilizzano Met e Sam per tornare ad ExtraUnione, il modo in cui si connettono con esso, mi ha molto ricordato i mecha giapponesi (Evangelion, Gundam), per carità ci stanno col tipo di storia narrata, ho solo voluto fare un appunto, non è affatto una critica!

Detto questo, mi sento di consigliare in primis questo libro a tutti coloro che amano questo genere di storie, e perchè no anche a tutti coloro che sono alla ricerca di un qualcosa di nuovo, di una trama ricca di colpi di scena e di personaggi per nulla banali. Ora attendiamo il secondo capitolo!

Il mio voto su Anobii/Goodreadd: ***,5



Tutte le immagini che trovate nella recensione 
sono create direttamente per il libro e le potete 
trovare direttamente sul sito ufficiale di ExtraUnione


giovedì 13 febbraio 2014

Recensione - "Tokyo Orizzontale" di Laura Imai Messina in Coll. con Youbookers

Buongiorno amici lettori!
Oggi parliamo di una novità editoriale uscita nelle librerie per conto di Piemme, scritta da Laura Imai Messina (ideatrice del blog Giappone Mon Amour), una ragazza davvero dolcissima che ho avuto anche la possibilità d'incontrare alla presentazione del libro a Bologna: Tokyo Orizzontale.
Siete amanti del Giappone, in particolare vi affascinano Tokyo e i suoi vari quartieri? Allora è il romanzo che fa per voi! Immergetevi in questo viaggio all'interno della quotidianità della capitale (dove la vera protagonista è la città stessa) del Giappone grazie a questa storia...


|Grazie ancora a Laura per averci lasciato questo meraviglioso e profondo romanzo|


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