giovedì 16 maggio 2019

Aiken, il manga targato Bao Publishing

Essere lettori onnivori e masticare tante pagine nella propria vita, può portare, col passare del tempo, il viaggiatore delle parole alla ricerca di titoli sempre diversi che crescono e cambiano direttamente con lui. Un cambiamento necessario per chi non si ferma mai e cerca sempre qualcosa di nuovo, di particolare magari. Questo può avvenire sia con libri ma anche all'interno della letteratura fumettistica che, per molti aspetti, sotto questo punto di vista risulta essere (forse) anche più vasta dei libri prima citati.

Leggo fumetti sin dalla tenera età, non tutti sanno che ho iniziato con loro ancora prima che con i libri, quindi sono sempre stata molto affezionata a quest'arte che unisce disegni e parole e che, col passare del tempo, non mi ha mai abbandonata portandomi a passare da un paese, genere e target all'altro. Per quanto possa sembrare strano, i manga sono stati gli ultimi nella lunga lista ad essere entrati in contatto con me, sono "solo" una quindicina, circa, di anni che mi sono tuffata fra le loro pagine e col passare del tempo mi sono ritrovata a scoprire storie varie e simili che mi hanno fatto sognare, riflettere e portare a conoscere, di dettaglio in dettaglio, quelle che sono piccole cose che riconducono ad una cultura così lontana dalla nostra ma che da sempre mi e ci affascina: quella giapponese.
Il mercato manga è davvero vastissimo e avvicinarcisi non sempre risulta semplice per chi non bazzica al suo interno, ma c'è chi è pronto a venire in soccorso dei poveri ed indecisi malcapitati e questa volta tocca a Bao Publishing con la sua nuova collana Aiken.


"Cane adorato", è questo il significato del termine 愛犬, risulta essere visivamente l'unione fra Cliff (l'ormai conosciuta mascotte della casa editrice) e un Daruma giapponese (figura rappresentante la costanza, l'impegno, pronta ad esaudire i desideri) e si impegna a portare sugli scaffali quelli che sono titoli d'autore diversi dal solito ed assolutamente in linea con il filone narrativo a cui la casa editrice ci ha abituati fino ad ora. Ad oggi tre sono i titoli pubblicati (Henshin, Fiori di biscotto e Dosei mansion 1) ed altri, annunciati al Napoli Comicon 2019, saranno in arrivo nei prossimi mesi.

Henshin (ヘンシン), scritto e disegnato da Ken Niimura (già conosciuto all'interno del catalogo Bao come disegnatore di I kill giants) racchiude al suo interno una serie di brevi e sconnesse storie di varo tipo. Durante la lettura possiamo passare da momenti divertenti ed autobiografici dell'autore che vedremo alle prese col suo essere gattaro inside, a momenti più seri, quasi importanti riconducibili in maniera più o meno approfondita a quelli che sono, a volte, gravi elementi che possono caratterizzare la società giapponese come per esempio il suicidio, davvero ben raccontato grazie anche (e soprattutto) al tratto dell'autore. E' proprio il disegno, a mio avviso, il punto forte di questo volume: il suo essere capace di adattarsi in maniera diversa ad ognuna delle storie che si andranno a leggere me lo ha fatto apprezzare davvero tanto. Sicuramente non il mio preferito dei tre ma un titolo perfetto per conoscere più nello specifico un autore con cui già si ha avuto un primo approccio.

Per quanto riguarda gli altri titoli, ci troviamo di fronte a due opere di una stessa autrice, Hisae Iwaoka, che sanno distinguersi alla perfezione l'uno dall'altro per i loro contenuti.
Fiori di biscotto (花ボーロ), come Henshin, è un volume unico che racchiude una serie di brevi storie in cui possiamo trovare un comune denominatore che va ad attribuire un'ambientazione ben definita ad ogni racconto che si andrà ad affrontare: il complesso scolastico. Quello che ci ritroveremo a leggere, sarà letteralmente il passaggio fra le aule, i corridoi ed i cortili di presenti e passati alunni, insegnanti e persone esterne che si rapporteranno fra di loro attraverso quelli che sono elementi fondamentali che andranno a creare la futura ed organizzata società giapponese che anche noi gaijin conosciamo molto bene: l'organizzazione di quello che è il sistema scolastico così diverso dal nostro, ben strutturato e preciso nel formare i prossimi adulti e lavoratori giapponesi, il rapporto con gli altri e con quello che li circonda. Il tutto descritto in maniera molto semplice ma con un'intensità davvero forte.
Anche in Dosei Mansion (土星マンション) la società risulta essere un perno fondamentale all'interno della storia ma in maniera del tutto diversa da quella prima descritta. Primo di una serie conclusa in patria in sette volumi, ci porta in un futuro lontano (forse non troppo) dal nostro dove la Terra risulta
non essere più abitabile essendo diventata, nella sua totalità, una riserva naturale. Gli esseri umani si ritrovano a vivere in un anello sospeso attorno alla superficie terrestre suddivisi in tre livelli ben distinti in base al censo degli abitanti stessi. Mitsu è il nostro protagonista, orfano di entrambi i genitori, si ritrova a lavorare come lavavetri come suo padre prima lui, scomparso proprio durante un turno di lavoro cinque anni prima. Cosa gli sarà successo? Quale mistero aleggia attorno al suo incidente?
Un inizio che mi ha assolutamente conquistata sotto ogni punto di vista e che mi ha riportato alla memoria uno dei titoli che più ho amato all'interno della letteratura manga affrontata nel mio bagaglio culturale: Planetes. La curiosità verso l'ignoto e quello che ci è vietato e ci circonda chiamandoci a gran voce verso di sé è forte in Dosei mansion come lo era nell'opera di Makoto Yukimura di cui vi consiglio assolutamente la lettura. Non vedo davvero l'ora di avere fra le mie mani il secondo volume per proseguire con la storia.

Davvero particolare, risulta essere lo stile di disegno di questa mangaka che si presenta al lettore con un tratto assolutamente personale e totalmente diverso da quello a cui si è abituati: uniforme, poco distinguibile fra un soggetto ed un altro, soprattutto in Fiori di biscotto dove, durante la lettura, risultano uguali nella loro fisionomia ma allo stesso tempo, però, con un occhio allenato è possibile riuscire a distinguere i vari archi temporali e rapporti che si vanno a creare fra le varie storie grazie ad alcuni elementi sparsi qua e la nelle tavole e che aiutano il lettore durante questo "sforzo" visivo. Un tratto allo stesso tempo, però, molto più marcato e riconoscibile in Dosei mansion dove risulta essere più semplice per l'occhio captare la diversità fra un personaggio e l'altro.

Tre titoli così diversi e allo stesso tempo così uniti dalla tematiche sociali che vanno a presentare e per questo davvero consigliati. Ne ho parlato anche su Youtube nel caso abbiate voglia di sentirne qualcosa in più.


Alla prossima chiacchierata
Valentina

martedì 14 maggio 2019

Card Captor Sakura delle CLAMP - Aspettando Clear Card!


CLAMP, uno dei quartetti più chiacchierati, amati ed odiati del panorama manga. Autrici di opere famose ed iconiche che sono rimaste nella memoria e nel cuore dei lettori e che ora stanno tornando (da domani) anche nel nostro Paese con Clear Card, il seguito di una delle opere più amate dai loro lettori: Card Captor Sakura.

Uscito in dodici tankobon fra il 1996 ed il 2000 per conto di Kodansha e giunto poi nel 1999 in Italia sotto Star Comics, CCS (così viene abbreviato) è una storia che presenta tratti molto diversi da quello che era lo stampo lasciato dalle autrici sino a quel momento. Dopo storie come RG Veda dove viene trattata (in maniera del tutto rielaborata) la figura divina dei Rig Veda, apocalittiche come X-1999 e fantasy come Magic Knight Rayearth, le quattro autrici portarono all'attenzione del loro (e non solo) pubblico l'arrivo di una nuova eroina, di una nuova maho shojo "ragazza magica". Il majokko, così più comunemente conosciuto in Italia, era un genere di storie che già aveva molto spopolato in questo mondo letterario a partire sin dagli anni più vecchi con la nascita di Melmo da parte di Osamu Tezuka per poi giungere al suo più grande apice con l'arrivo sugli scaffali delle guerriere sailor più amate create dalla mente di Naoko Takeuchi; motivo per cui la piccola Sakura ebbe subito un grandissimo successo.
Ne venne adattata anche una serie anime abbastanza lunga di 70 episodi che va a completarsi in due film cinematografici.

Sakura Kinomoto ha 10 anni, frequenta la quarta elementare della scuola Tomoeda e vive assieme al padre Fujitaka ed al fratello maggiore Touya. Purtroppo la sua mamma è venuta a mancare quando era troppo piccola quindi non ne ha grandissimi ricordi ma l'amore che ogni giorno pervade verso di lei da chi la circonda non gliene fa sentire la mancanza, anzi è come se la sua mamma le fosse in ogni momento accanto. Le piace fare sport, non sempre si sveglia in orario alla mattina ed ha una migliore amica, Tomoyo Daidouji, che è sempre al suo fianco ed è sempre pronta a tutto pur di non perdersi nulla della sua adorata Sakura e la sua fidata videocamera la accompagna ovunque proprio per questo motivo.
Sì insomma la vita della nostra giovane protagonista procede al solito nella sua quotidianità, fino al giorno in cui entrerà in contatto, nella biblioteca personale del padre, con uno strano libro e con Kero-chan il custode di quest'ultimo che le cambieranno letteralmente la vita. Il Libro di Clow, è questo il suo nome, è magico e racchiude al suo interno delle carte che se disperse e non recuperate porteranno al mondo una grave catastrofe e sarà compito di Sakura, che ha permesso agli spiriti delle carte di fuggire aprendo inconsciamente il libro, andare alla loro ricerca. Ed è così che nasce una vera e propria cattura carte.
Non sarà semplice, soprattutto all'inizio, ed i rivali non mancheranno (awww Shaoran) ma grazie alla
sua forza ed al continuo sostegno dei suo amici e compagni di viaggio, Sakura compirà la sua missione quasi voluta dal destino che la porterà a crescere sempre di più ed a conoscere lati di se stessa che solo il tempo, e le dure sfide che la vedranno protagonista, potevano portare a galla.

Amo da sempre le avventure di Sakura, sin dalla prima messa in onda televisiva italiana, sarà che arrivo da un generazione che è cresciuta con queste storie e che ha visto Sailor Moon essere totalmente parte della propria routine quotidiana. Inizialmente la classificavo come un'altra ragazza magica fra le tante incontrate lungo il mio cammino, ma col passare degli anni il mio affetto per lei e per chi la circondava cresceva con me. Una volta arrivata a leggere il manga, la mia visione di questa storia è cambiata: ne notavo sempre la dolcezza, aiutata assolutamente anche dai bellissimi e ormai conosciuti disegni delle autrici, ma non più solo quello. Sakura era qualcosa di più, una storia che arrivava a trattare e ad unificare fra di loro tematiche importanti in maniera del tutto lineare e per nulla banale. Mi resi conto delle diversità dalla storia animata che conoscevo (ovviamente ringraziamo Mediaset per averci rovinato tutto con le sue dannate censure) ritrovandomi, così, davanti ad un qualcosa che conoscevo ma allo stesso tempo mi sembrava nuovo e pronto per essere vissuto più e più volte. I personaggi sono tutti ben caratterizzati e nel loro essere perfetti per i ruoli a loro assegnati. Li conosciamo tutti, nessuno viene lasciato indietro e la presenza di tutti risulta essere assolutamente fondamentale per la nostra protagonista, per il suo crescere e maturare come persona e come maga, e per noi lettori che ci affezioneremo ad ognuno di essi senza alcuna distinzione.

Nel momento dell'annuncio della nuova serie, sequel diretto di quella che tutti conosciamo e amiamo, ero davvero felice: il poter tornare fra i viali di ciliegi che allietano le mattine di Sakura, ritrovare tutti coloro che ho amato e con cui ho gioito e pianto. E' vero già ho visto la prima parte dell'anime che è uscito e non sempre mi ha convinta al 100% ma sono comunque entusiasta e non vedo assolutamente l'ora di averlo fra le mie mani.



Vi piacciono le CLAMP? Siete pronti per le nuove avventure di Sakura? Avete seguito l'anime?

Alla prossima chiacchierata
Valentina



                   

sabato 11 maggio 2019

Inuyasha è tornato? Mao, il nuovo manga di Rumiko Takahashi

Una brutta abitudine che dovrò prima o poi cambiare, è quella di attaccarmi ai social network appena sveglia alla mattina per sfogliare le varie notizie e vedere se è uscito qualche video e/o post interessante da parte di chi seguo.
Anche la mattinata di ieri si è svolta allo stesso modo, scorrevo la home di Youtube quasi con noia visto il mio non adocchiare nulla di interessante, fino a quando il mio sguardo non è stato catturato da un trailer in versione "manga MEP" (dovrebbero chiamarsi così) del nuovo manga della sensei Rumiko Takahashi.


"Mao", questo sarà il titolo della nuova storia, ha debuttato in Giappone giusto qualche giorno fa, l'8 Maggio, su Weekly Shonen Sunday di Shogakukan e  ci racconta dell'incontro di una ragazza ed un ragazzo provenienti da due mondi differenti. Vi ricorda qualcosa? A me sì, e anche fin troppo bene.


Inuyasha è stato il mio primo ed effettivo titolo acquistato della mangaka, nonostante già conoscessi le sue varie opere delle versioni animate, un titolo che, nonostante i suoi difetti dovuti principalmente alla lunghezza dell'opera che è andata troppo oltre quello che, secondo me, doveva essere, mi è piaciuto e resterà nel mio cuore per sempre come uno dei miei manga shonen preferiti. Con l'arrivo di Mao non so cosa pensare. Io amo la Takahashi (vi feci un mangaka che amo proprio a lei dedicato), i suoi disegni semplici ma che sanno dire quello che serve, le sue storie divertenti ma anche serie, le sue short stories brevi ma intense e le sue storie lunghe nella loro troppa brodaglia. Sono però giunta al capire che è arrivata ad un punto in cui le sue idee andrebbero rinnovate o che si limitasse a creare storie brevi lasciando da parte trame troppo lunghe ed articolate. Dopo Rinne, un Ranma 1/2 dei giorni nostri, è arrivato Mao, un Inuyasha dai capelli bicolore.
L'ambientazione storica è sicuramente diversa: abbiamo lasciato il Periodo Sengoku per, sembrerebbe, fare un viaggio avanti nel tempo verso gli inizi del 1900 a prima del devastante Terremoto del Kantō del 1923 (in un'immagine, in sottofondo, si vede in piedi la torre Ryōunkaku di Asakusa), quindi anche un contorno molto interessante che mescola la tradizione e l'arrivo prepotente dell'Occidente dopo la restaurazione Meiji.

Lo proverò quando e se arriverà in Italia? Sì, mi conosco troppo bene. Sono abbastanza dubbiosa sull'opera di per sé? Assolutamente ma vedremo una volta che sarà fra le mie mani come procederà per bene il tutto.

Voi cosa ne pensate? Quali tipi di storie della sensei preferite?

Alla prossima chiacchierata
Valentina

venerdì 10 maggio 2019

Di ritorni e novità


A te che stai leggendo queste pagine scritte per la prima volta, benvenuto.
A te che già bazzicavi fra queste parole, ben-ritrovato.

Era davvero tanto tempo che non mi capitava di sedermi al pc per mettermi a scrivere davanti ad un foglio bianco da riempire e lo ammetto, un po' mi è mancato. Sin dalla mia adolescenza il blog, inteso come piattaforma, ha sempre in un modo o nell'altro fatto parte di me e delle mie giornate, nonostante all'epoca l'utilizzo che ne facevo fosse completamente diverso dall'attuale. Non negherò mai il fatto che, per quanto mi riguarda, Youtube ed Instagram siano sicuramente più adatti al mio modo di fare e come piattaforme di condivisione, li trovo molto più nelle mie corde (per quanto io ami, ed abbia sempre amato, scrivere) e per tanti aspetti sicuramente più immediati e diretti. Perché allora tornare sui miei passi e ricominciare a scrivere qua?

Le novità sono state tante in questo periodo di silenzio ma una fra tutte ha sovrastato nell'ultimo mese e mezzo: ho trovato lavoro. Mi fa ancora strano dirlo, l'ho cercato così tanto e per così tanti anni che ancora non mi sembra reale: io che finalmente entro definitivamente a far parte di quella tanto omologata società che ha ormai inglobato tutti noi. Era ora, lo pensate anche voi? Nonostante sia un part-time, non avrò comunque più tutto il tempo che avevo prima a mia disposizione per registrate ed editare video, ed ecco il perché il mio ritorno alle origini. Questo non implicherà assolutamente il mio non pubblicare più su Youtube ma sarà sicuramente un aiuto in più in tutto quello che ho fatto, faccio e farò. Si completeranno a vicenda e si alterneranno così da rendermi il tutto molto più semplice e meno ansiogeno.
Un'altra novità a cui tengo molto è stato il mio iniziare a collaborare col sito Telefilm Addicted dove, mensilmente, pubblico articoli dedicati a quella parte visiva di cui non si sente parlare granché: documentari, talk-show e simili . Da grande fruitrice di questo genere di visioni, sono davvero felice di parlarne e potete trovare tutti gli articoli usciti cliccando qua.

Cosa troverete fra queste pagine? Nulla di diverso rispetto a prima: libri, fumetti, serie tv e chi più ne ha chi più ne metta. Tutto il mio mondo in poche parole. Spero rimarrete a farmi compagnia in questa futura avventura.

Alla prossima chiacchierata
Valentina
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