sabato 11 maggio 2019

Inuyasha è tornato? Mao, il nuovo manga di Rumiko Takahashi

Una brutta abitudine che dovrò prima o poi cambiare, è quella di attaccarmi ai social network appena sveglia alla mattina per sfogliare le varie notizie e vedere se è uscito qualche video e/o post interessante da parte di chi seguo.
Anche la mattinata di ieri si è svolta allo stesso modo, scorrevo la home di Youtube quasi con noia visto il mio non adocchiare nulla di interessante, fino a quando il mio sguardo non è stato catturato da un trailer in versione "manga MEP" (dovrebbero chiamarsi così) del nuovo manga della sensei Rumiko Takahashi.


"Mao", questo sarà il titolo della nuova storia, ha debuttato in Giappone giusto qualche giorno fa, l'8 Maggio, su Weekly Shonen Sunday di Shogakukan e  ci racconta dell'incontro di una ragazza ed un ragazzo provenienti da due mondi differenti. Vi ricorda qualcosa? A me sì, e anche fin troppo bene.


Inuyasha è stato il mio primo ed effettivo titolo acquistato della mangaka, nonostante già conoscessi le sue varie opere delle versioni animate, un titolo che, nonostante i suoi difetti dovuti principalmente alla lunghezza dell'opera che è andata troppo oltre quello che, secondo me, doveva essere, mi è piaciuto e resterà nel mio cuore per sempre come uno dei miei manga shonen preferiti. Con l'arrivo di Mao non so cosa pensare. Io amo la Takahashi (vi feci un mangaka che amo proprio a lei dedicato), i suoi disegni semplici ma che sanno dire quello che serve, le sue storie divertenti ma anche serie, le sue short stories brevi ma intense e le sue storie lunghe nella loro troppa brodaglia. Sono però giunta al capire che è arrivata ad un punto in cui le sue idee andrebbero rinnovate o che si limitasse a creare storie brevi lasciando da parte trame troppo lunghe ed articolate. Dopo Rinne, un Ranma 1/2 dei giorni nostri, è arrivato Mao, un Inuyasha dai capelli bicolore.
L'ambientazione storica è sicuramente diversa: abbiamo lasciato il Periodo Sengoku per, sembrerebbe, fare un viaggio avanti nel tempo verso gli inizi del 1900 a prima del devastante Terremoto del Kantō del 1923 (in un'immagine, in sottofondo, si vede in piedi la torre Ryōunkaku di Asakusa), quindi anche un contorno molto interessante che mescola la tradizione e l'arrivo prepotente dell'Occidente dopo la restaurazione Meiji.

Lo proverò quando e se arriverà in Italia? Sì, mi conosco troppo bene. Sono abbastanza dubbiosa sull'opera di per sé? Assolutamente ma vedremo una volta che sarà fra le mie mani come procederà per bene il tutto.

Voi cosa ne pensate? Quali tipi di storie della sensei preferite?

Alla prossima chiacchierata
Valentina

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