<<Ricordo, profezia e fantasia -
il passato, il futuro e l'intermezzo di sogno che li separa -
sono un solo paese, che vive un giorno immortale.
Saperlo è saggezza.
Usarlo è arte.>>
Voglio essere sincera con tutti voi: sarà che ancora a distanza di giorni devo finire di assimilarlo totalmente, sarà che ogni mia minima parola potrebbe divenire uno spoiler, sta di fatto che non mi sento letteralmente in grado di parlarvi di quella che è la trama del libro. Ritengo sia giusto siate voi a scoprire queste 676 pagine senza avere la minima idea di cosa ci sia narrato al loro interno. Pure io, per paura di sapere troppo, mi sono sempre rifiutata di leggere la sinossi del libro e sapete una cosa? Non me ne sono affatto pentita.
"The Great and Secret Show" va assorbito pagina dopo pagina, va vissuto con la "mente". Se Barker è riuscito a ritagliarsi un posto tutto suo all'interno di quella che è la mia biblioteca personale, grazie ai "Libri di Sangue" prima e a "Schiavi dell'Inferno" poi, con Apocalypse la sua "Arte" letteraria, ancora una volta, ha scaturito in me mille emozioni diverse rendendomi quasi diretta spettatrice di uno "spettacolo segreto" (scusate il gioco di parole) a cui non avrei mai dovuto presiedere.
Un libro totalmente visionario che fa porre davvero tante domande e lascia molti dubbi su dove finisca la realtà ed inizi il sogno. Ma poi... Siamo sicuri che non sia sul serio tutto reale? Questo starà a voi deciderlo.
<<Non c'è niente fuori che non cominci dentro. Non c'è niente di reale che prima non venga sognato.>>
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